Si tratta di carne prodotta da bovini, maschi e femmine, di razza pura Chianina, Marchigiana e Romagnola, di età tra i 12 e i 24 mesi, nel territorio compreso tra le province collocate lungo la dorsale appenninica del Centro Italia, iscritti al Libro Genealogico Nazionale presso ANABIC. Questa carne risponde alle condizioni e ai requisiti di allevamento del “Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale”, illustrati da un apposito disciplinare ai sensi del regolamento CEE n° 2081/92.
La maggior parte di queste razze provengono da piccoli allevamenti (< 30 capi). Si tratta perciò di un prodotto raro, con un’offerta frammentata ed eterogenea. Agrifap, grazie all’esperienza nel settore dell’allevamento bovino e ad un notevole investimento di tempo e risorse, è in grado di ottenere una carne dalle caratteristiche organolettiche uniche ed inimitabili, con uno standard qualitativo elevato.
Le unità produttive di Agrifap: Pieve a Nievole (PT), San Zenone (VR), Noventa Vicentina (VI), Castelnovo Bariano (RO) e Gualtieri (RE).
La razza chianina
La Chianina, tra le razze bovine è la più nobile in assoluto. Razza antichissima, di probabile origine umbro-etrusca, è allevata da almeno 22 secoli nella media valle del Tevere e nella Val di Chiana, da cui prende il nome. Partendo da quella valle, che si estende da Arezzo al lago Trasimeno, questa razza si è diffusa a partire dalla metà del secolo scorso nelle zone di collina e di pianura delle province di Arezzo, Siena e Pisa in Toscana, Perugia e Terni in Umbria, Rieti nel Lazio.
Gigante, è riconoscibile dal manto bianco porcellana, dalla testa leggera con corna brevi, dal tronco lungo e cilindrico con dorso e lombi larghi, e dagli arti più lunghi che nelle altre razze. La particolarità del suo patrimonio genetico ha fatto di questo bovino un riproduttore ricercato in tutto il mondo, dove viene incrociato con altre razze per migliorarne la qualità delle carni. L’insieme delle caratteristiche elencate ne fanno una delle migliori razze di bovini da carne del mondo.

La razza marchigiana
La storia della razza Marchigiana come la conosciamo oggi, inizia verso la metà del XIX secolo, quando gli allevatori marchigiani incrociarono il bovino Podolico con tori Chianini per avere una razza con maggiore attitudine al lavoro e alla produzione di carne. Il suo allevamento è diffuso in tutta l’Italia Centrale, con punte di espansione in Campania e Sicilia. Ricoperto da un pelo corto, bianco e liscio, con sfumature grigie sulle spalle, l’avambraccio e le occhiature, il bovino Marchigiano si riconosce per la cute pigmentata, la testa possente ma leggera, il collo corto, gibboso nei maschi, con giogaia ridotta e lo sviluppo armonico delle varie regioni somatiche. La razza Marchigiana è senza dubbio un’ottima produttrice di carne, sia in termini di resa al macello che di qualità delle carni.

La razza romagnola
La storia della razza Romagnola ha origini antichissime: probabilmente i suoi antenati arrivarono in Italia con i Longobardi. Il suo allevamento è diffuso nelle province di Forlì, Bologna, Ravenna e Pesaro. La maggioranza dei capi è allevata al pascolo, sulle pendici dell’Appennino Romagnolo. Riconoscibile dal mantello grigio-chiaro tendente al bianco (in particolare nelle femmine) con sfumature grigie in diverse regioni del corpo, la Romagnola ha un notevole sviluppo muscolare e arti robusti. Inoltre, ha corna ben sviluppate, a forma di lira nelle femmine e di mezza luna nei maschi. Ottimo riproduttore, è considerato il bovino più resistente al clima tra le razze bianche: la sua adattabilità a terreni difficili lo rende un ottimo animale da pascolo. La moderna opera di selezione ha migliorato l’attitudine alla produzione di carne tanto in termini di resa al macello che di qualità del prodotto.
